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Fondazione Edmund Mach

Via E. Mach 1 San Michele all'Adige (TN)

Pratiche apistiche moderne, selezione e fitness dell’Ape mellifera

Antonio De Cristofaro, Carmela Latella, Emilio Caprio

I danni subiti dal patrimonio apistico per la diffusione di nuove avversità, spesso esaltati dal persistere di quelli causati da Varroa destructor Anderson & Trueman e dall’applicazione non razionale di varie pratiche apistiche, con gravi conseguenze per apicoltura, agricoltura ed ambiente, rende necessaria e previdente una riflessione generale su interazioni e interdipendenze tra tecniche apistiche moderne, selezione e fitness dell’Ape mellifera.
Dopo aver richiamato i possibili effetti di alcune pratiche apistiche intensive e delle moderne tecniche di selezione sulla fitness dell’ape, si riportano i risultati di un progetto di selezione massale, avviato nel 2008 presso l’Università del Molise e tuttora in corso, in cui sono state confrontate le prestazioni biologiche di colonie diApis melliferaligustica(Spinola), di origine locale, con quelle di famiglie ottenute da regine selezionate, di diversa provenienza geografica. Le famiglie di origine locale hanno garantito i rendimenti maggiori e dimostrato di possedereun elevato grado di adattamento al territorio. E' stato possibile proporre un protocollo per individuare le famiglie da destinare al miglioramento della produttività del singolo apiario o da introdurre in ulteriori programmi pluriennali di selezione.
In conclusione, le Buone Pratiche Apistiche (BPA) devono necessariamente prevedere una serie di interventi in grado di spostare l’equilibrio ape (patrimonio genetico, da rendere fortemente adattato al territorio) - patogeno (presenza, carica infettante, virulenza) - ambiente (fattori climatici, vegetazione, presenza di xenobiotici) a vantaggio della fitness delle api allevate.