Info

ALPJOBS grant information:

Grant Agreement: n. 1/2/6 - ALPJOBS

Coordinator: Gian Antonio Battistel

Funding: Alpine Region Preparatory Action Fund (ARPAF)

Timeframe: 01.03.2018 - 28.02.2020

University/Department: Fondazione Edmund Mach, Research and Innovation Centre

Partners: Fondazione Edmund Mach (Trento-IT, Lead partner), Polo Poschiavo (CH), Umweltbundesamt (AT), Plattform Land (Bolzano-IT), Kmetijsko gozdarska zbornica Slovenije - Zavod za kmetijstvo in gozdarstvo Maribor/Slovene (SI)

Email:  alpjobs@fmach.it

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Post Facebook - 28 November 2018

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Here the full Post by Angelo Moretti published on the facebook page titled "Sei Tesino se..." about Castallo Tesino

   

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Rete Caritas-Consorzio Sale della Terra Benevento

Arriviamo a Castello Tesino dopo aver attraversato la parte finale del Veneto che da Feltre, Veneto, apre al Trentino Alto Adige. 
Sono circa 70 kilometri di tornanti che sembrano infiniti, che a tratti fanno paura al povero #Ventotene che arranca testardo in salita, ma che aprono a squarci di boschi e di paesaggi da incanto.
Al termine di questa scalata arriva di nuovo lei, l’Italia. Un bar, un ufficio postale, un ristorante, una piazzetta, un municipio, la chiesa, un ufficio turistico, una pro-loco, qualche bottega e qualche negozio che promette bellezza a donne e uomini. 
È ora di pranzo, le persone saranno tutte in casa, solo qualcuno gira per il paese, due persone sono sedute davanti al bar Marconi, un giovane ed un anziano. Trafelata passa davanti a Ventotene anche quella che poi scopriremo essere l’unica famiglia nigeriana accolta grazie al progetto CInformI della Provincia autonoma di Trento, una coppia di genitori con i loro bambini.
Troviamo spazio per ormeggiare #Ventotene proprio di fronte al Marconi e come sempre scendiamo sentendoci già a casa e desiderosi di incontrare gli abitanti di questo piccolo comune che all’anagrafe conta 1200 residenti ma che, ci dirà anche il Sindaco, sono meno di 800 in realtà.
La scena si ripete. La gente ci accoglie, ci e si interroga con garbo, le case si contano al rovescio: solo quelle abitate, tutte le altre sono seconde case non utilizzate neanche più dal turismo, al momento.
Dopo esserci acclimatati andiamo in cerca di un posto in cui poter pranzare, l’unico aperto è il Ristorante “Albergo Alpina”, che per noi resterà per sempre: "da Maria e Mario". Una coppia affiatata, lui chef lei mêtre, lui ha superato gli 80 anni, ma sono due veri giovanotti. Aprono il loro ristorante a noi viandanti ma anche i loro pensieri sul futuro, sull’economia, sulla storia, sui giovani. Le loro 16 camere prima erano sempre piene, la gente qui costruiva case, c’era un brulicare di operai e di turisti, c’era la fabbrica tessile Think Pink, che oggi è stata superata dal mercato cinese ed ha chiuso i battenti da un po’, c’erano tanti più abitanti.
La discussione va da sola sul tema del giorno, sul tema del secolo, i migranti. Maria ha una sua personale posizione di apertura, Mario ricorda bene di essere stato in Germania da giovane dove per due anni gli avevano offerto vitto alloggio e lavoro e dice con forza che la Germania si è risollevata dalla povertà grazie ai migranti perché ha saputo accoglierli in maniera diffusa. “Noialtri (gli italiani, ndr) abbiamo un problema di disorganizzazione - ci dice Mario - fa bene quello lì (Salvini) a mettere un po’ di regole”. 
Chiaramente spieghiamo che Salvini è contrario all’accoglienza diffusa e che quello che lui da giovane ha avuto in Germania per poi tornare a Castello ed aprire un ristorante Salvini non lo vuole per i migranti che provengono dall’Africa. Mario ascolta, racconta, non è per nulla chiuso, si interroga, chiede a noi di impegnarci di più a diffondere le notizie, sorride tanto. Ci chiede anche di impegnarci di più per il Sud. Maria ci invita ad andare in Televisione a parlare alle persone. Passiamo due ore intense di dialogo serrato mai monotono e mai scontato, dal primo piatto alla sambuca offerta con amore, come il Welcome sa fare. Nel frattempo ci raggiunge il loro nipote, Marco, 16 anni, tornato dalla scuola. Inizialmente sembra restio è preoccupato dal farsi coinvolgere nella discussione, ma poi cede. Dice la sua, dice che lui pensa che ci sia molta delinquenza tra i migranti ma che se poi venissero nel suo paese lui li aiuterebbe, dice che i giovani di Castello hanno progetti migratori e non sa se resteranno o meno nel paese. Oggi i giovani di Castello sono circa 300, domani si prevede che siano di meno. La nonna ci guarda stupiti, “mi ha fatto molto piacere sentir parlare mio nipote, non so mai cosa pensa” ci dice emozionata. Marco ha il garbo dei nonni ed il sorriso gentile dei bravi ragazzi delle piccole comunità rurali.

Lasciamo il ristorante dopo saluti affettuosi, l’apprezzamento dell’hobby pittorico di Mario, prendiamo i dépliant. Al comune ci aspettano per le 16.00.
Poco dopo siamo accomodati nella stanza del sindaco di Castello Tesino, Ivan, accolti dal sorriso affettuoso di Nicole, assessore alle politiche sociali, e di Nicola, consigliere delegato alle politiche sociali e cultura.
Nicole è psicologa e torna trafelata dal suo lavoro di insegnante di sostegno, è fiera del suo lavoro di educatrice e sta conseguendo un master. Il dialogo scorre subito bene e in modo piacevole. Dalla bacheca del Comune è già chiaro a tutti noi che le politiche sociali hanno un posto importante in Trentino, si spazia dall’assistenza ai Malati di Alzheimer alla lotta allo stigma della disabilità, passando per lo sportello di contrasto e prevenzione al suicidio, l’ascolto delle donne vittime di violenza domestica. C'è anche tanta informazione sui funghi e sulla loro pericolosità e sulle nome da seguire nel taglio ai boschi, ma è tema visivamente marginale rispetto alla coesione sociale.
Parliamo di spopolamento, di economia locale, di futuro della comunità di Castello Tesino come di Campolattaro e la sensazione è sempre quella. Qui c’è un futuro possibile, qui c’è una qualità di vita straordinaria, qui si potrebbe far ripartire l’economia agricola se fosse davvero protetta dalle speculazioni internazionali, ma sembra che nessuno ci voglia investire. Castello è già un piccolo Comune Welcome che si prende cura della famiglia nigeriana che lì è venuta ad abitare per un progetto della provincia, ma la piccola giunta che è lì riunita per parlare con noi ci guarda attoniti quando scopre che esiste lo Sprar. Hanno grosse difficoltà a parlare ad alta voce di accoglienza in una regione in cui la lega ha vinto a mani basse, ma sono anche pronti a gestire loro l’accoglienza in prima persona se qualcuno gliene dà la possibilità e, ironia della sorte, hanno scoperto dell’esistenza degli Sprar il giorno prima che alla Camera di vota per il Decreto che ne decreta la morte. Siamo arrivati tardi si potrebbe pensare, ma non è così. Non è mai troppo tardi per una rivoluzione culturale non violenta come quella del Welcome ed oggi è solo più urgente di prima. 
Anche Nicola è d’accordo, non riconosce più la sua gente, non riesce più a parlare, un giorno ha avvisato preoccupato una signora anziana che un uomo di Castello si aggirava ubriaco con l’auto per il paese e di tutta risposta la signora gli ha chiesto arrabbiata se avrebbero dato lavoro “a quella gente lì!”. Era ancora esterrefatto mentre ne parlava. Colpa della sinistra colpa della destra colpa della televisione ma Nicola non sa più come parlare di cose semplici alla sua gente.
Il Decreto Sicurezza vorrebbe mettere a tacere Nicola, il consigliere gentile, e fare urlare la signora. Ma non andrà così: solo se continuiamo a dialogare, a non giudicare, a non condannare, nemmeno i razzisti che si professano come tale, nemmeno l’anziana signora, nemmeno i comuni pavidi. 
Ivan il Sindaco è in abiti da lavoro, come il suo assessore ai boschi che poco dopo ci raggiunge per il consueto brindisi con la Falanghina Confine sul Camper del Welcome, accetta la sfida di essere lui un protagonista di un progetto di accoglienza in cui il comune può governare i fenomeni e non subirli. 
È una persona pragmatica, non ha paura di esporsi se le cose si mettono in chiaro. Ci offre una grappa immancabile prima di partire 
Ripartiamo speranzosi verso Roma, secondo noi Castello Tesino sarà uno dei 100 Piccoli Comuni del Welcome! Anzi già lo è, ma non sapeva di esserlo.
A meno di due chilometri da Castello Tesino incontriamo Pieve Tesina, la città natale di Alcide De Gasperi, l’Europa non può che ripartire da qui.